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Recensioni

 

 

Vivaldi: le Quattro Stagioni per Violino e Organo

La trascrizione è sempre stata uno dei banchi di prova più arditi e nel contempo più fascinosi per tutti i grandi musicisti, specie quando l’Autore di cui si trascrivono i brani è uno del calibro di Antonio Vivaldi e lo strumento per cui si trascrive è l’organo. Questo CD, mirabile sotto tutti gli aspetti, ne dà ampia dimostrazione.

Il brano d’apertura è il dodicesimo dei dodici concerti dell’Op. III “L’Estro Armonico” di Antonio Vivaldi, per violino e archi trascritto per strumento a tastiera da Johann Sebastian Bach. Quest’ultimo trascrisse numerosi concerti del musicista veneziano, che erano diffusi e famosi in tutta Europa, innanzitutto per capirne e carpirne l’essenza ed anche per sorprendere il pubblico nell’eseguirli col cembalo o l’organo anziché con la compagine orchestrale.

Seguono nel CD i meravigliosi concerti de “Le Quattro Stagioni”, anch’essi originariamente scritti per violino e archi (si tratta dei primi quattro dei dodici concerti dell’Op. VIII “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”), nell’entusiasmante trascrizione per violino e organo di Marco Ruggeri che ha compiuto un’operazione da far tremare i polsi a qualsiasi musicista.

Oltre alla trascrizione, va lodata senza alcuna riserva l’interpretazione che il duo Uinskyte e Ruggeri fa di questa già di per sé geniale trascrizione. Le possibilità esecutive degli organi Veneti sono sfruttate al meglio, con i timbri sfavillanti che li contraddistinguono, registri “di Ripieno” dal suono cristallino e registri “di Concerto” sempre sorprendenti. Il dialogo che instaurano i due interpreti è fascinoso e avvolgente, sempre frizzante e brioso, simbiotico, magico. Corde di violino e canne d’organo sembrano abbracciarsi riuscendo a rendere palese, visibile, palpabile la musica di Vivaldi e persino (ma non poteva essere altrimenti) ciascun verso dei sonetti che la ispirarono (riportati molto opportunamente nel libretto).

A mio gusto personale, il CD è di quegli da portare in cima alla lista delle preferenze d’ascolto. Dovendo scegliere, l’esecuzione dell’Inverno (ultime tre tracce) è la perla delle perle. Oltre alla squisita arte della violinista, si percepisce al massimo grado la perfetta padronanza dell’organista dello strumento di turno, lo spettacolare organo che i figli di Gaetano Callido, Agostino ed Antonio, costruirono a Serravalle di Vittorio Veneto e che –se mi posso permettere– è il re degli strumenti, tutti nobilissimi, scelti per la registrazione.

Dal punto di vista tecnico ed artistico, tutto ciò che è stato curato da Federico Savio (dalla presa del suono, alla realizzazione del CD all’edizione complessiva ecc.) merita tanto di cappello poiché, con una professionalità davvero rara, ha dato vita ad un prodotto di livello eccezionalmente alto e che non mancherà di essere apprezzato in modo incondizionato dagli ascoltatori.

Agosto 2014 – Graziano Fronzuto

http://www.liberexit.it/?p=2153

Antonio Vivaldi

Le Quattro Stagioni

Fugatto 055, 2014

Lina Uinskyte, violino

Marco Ruggeri, organo

Les quatre saisons de Vivaldi en duo violon et orgue

Renouveler le sujet à propos des Quatre saisons de Vivaldi ne semble pas chose aisée, pourtant ce disque apporte une approche inédite et passionnante.

Grâce à l’utilisation de trois orgues baroques italiens et historiques de surcroit, l’organiste Marco Ruggeri a recréé l’ambiance champêtre et bucolique de ces célèbres concertos de l’Estro harmonico. Ces instruments anciens sont pourvus de divers accessoires qui viennent ponctuer judicieusement le discours : campanelli (jeu de clochettes accordées), timbales, et autres jeu de cornemuse. L’orgue italien, clair et transparent par essence reproduit à merveille l’ambiance de l’orchestre à cordes.

Ces concertos font aussi appel au violon solo et concertant qu’il aurait été hasardeux de supprimer ici. Lina Uinskyte, violoniste lituanienne, s’affranchit magnifiquement de sa tâche, par une virtuosité sans faille et un style bien reconnaissable, issu des écoles de l’Europe de l’est. Un vibrato parfois appuyé mais d’un lyrisme qui s’accommode finalement agréablement du discours vivaldien. Marco Ruggeri lui, s’en donne à cœur-joie à ses claviers, dynamique et ludique à souhait, le tout soutenu par une prise de son de tout premier plan.

L’illusion est totale : « le défi de l’imitation », comme le dit lui même l’organiste dans un texte de pochette très documenté, opère dans sa plénitude, au service de la merveilleuse musique de Vivaldi.

Le 5 octobre 2014 par Frédéric Muñoz

http://www.resmusica.com/2014/10/05/les-quatre-saisons-de-vivaldi-en-duo-violon-et-orgue/

 

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Ecco uno splendido disco che, pur presentando un repertorio oserei dire inflazionato come le “Quattro stagioni”, regala grandi emozioni all’ascolto.

Merito soprattutto dei bravi interpreti che confezionano questa inedita versione della celebre composizione vivaldiana.

Marco Ruggeri e Lina Uinskite (entrambi docenti presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara) decidono infatti di rinunciare all’orchestra d’archi in favore dell’organo. Il violino solista spicca in tutto il suo virtuosismo, mentre Ruggeri, con il suo organo (nel disco ne vengono utilizzati ben tre) ricrea tutta la magnificenza del “ripieno” vivaldiano.

Il risultato è stupefacente: merito anche della bella presa del suono, che valorizza l’acustica naturale delle chiese utilizzate (S. Maria in Colle di Montebelluna, Duomo di Serravalle e San Cassiano – entrambe in provincia di Treviso). L’etichetta francese Fugatto (poco nota forse in Italia), specializzata in pubblicazioni organistiche, si è fatta promotrice di questo evento discografico.

Davvero uno dei dischi più belli e innovativi di questo 2014 che ci prestiamo ad archiviare.

Gabriele Formenti

dicembre 2014

http://www.cdclassico.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1197:cd-fugatto-a-vivaldi-le-quattro-stagioni-ruggeri-uinskite&catid=34:recensioni&Itemid=55

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